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Conclusi gli incontri FMI sui problemi della velocità

Seppure con una certa lentezza, visto che ormai il problema possiamo dire è nel pieno del suo processo, anche il Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Paolo Sesti, è intervenuto per cercare di trovare un rimedio alla difficile situazione che la crisi economica sta facendo vivere di questi tempi anche allo sport motociclistico su 2 ruote.

Seppure con una certa lentezza, visto che ormai il problema possiamo dire è nel pieno del suo processo, anche il Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Paolo Sesti, è intervenuto per cercare di trovare un rimedio alla difficile situazione che la crisi economica sta facendo vivere di questi tempi anche allo sport motociclistico su 2 ruote.

Da qui la decisione da parte di Sesti di programmare una serie di incontri con Aziende e Team italiani per individuare e proporre in sede internazionale possibili azioni utili, nel breve e medio periodo, ad ottenere il massimo contenimento dei costi e dell’attività sportiva in pista.

Incontri che si sono conclusi settimana scorsa e che hanno portato la Federazione Motociclistica Italiana ed il suo presidente in primis ad una serie di conclusioni. Eccole:

Tutti gli interlocutori incontrati – spiega Sesti – sono concordi nel chiedere che la Federazione internazionale torni ad avere un ruolo centrale e attivo nel coordinamento dell’attività sportiva, partecipando fin dall’inizio ad ogni fase di sviluppo e definizione delle norme, sia nei contenuti che nei tempi di attuazione.

Necessità ancora più evidente oggi, quando appare indispensabile l’esigenza di “salvaguardare” Team e piloti, in una fase economica mondiale molto complessa e difficile. La Federazione italiana intende fornire il massimo contributo e supporto alla ricerca di soluzioni utili.

Allo stesso tempo la FMI è fermamente convinta che sia necessario riconoscere piena autonomia alle Federazioni nazionali, che devono esercitare in pieno il proprio potere decisionale, anche nella compilazione delle liste dei piloti più giovani che intendono partecipare all’attività internazionale.

In particolare, nella serie di incontri, sono emerse indicazioni su alcuni possibili interventi strutturali. Indichiamo di seguito i principali, a solo titolo di esempio.

Campionato MotoGP e mondiale Superbike
– Riduzione dei costi attraverso interventi tecnico/regolamentari (“Congelamento” dello sviluppo per 3 anni? Impianti frenanti diversi? Riduzione numero delle moto da utilizzare?);
– Adeguamento dei costi di ingaggio dei piloti;
– Contenimento spese “accessorie” di funzionamento dei Team (Trasporto materiali? Trasferte del personale? Dimensioni hospitality?).

Appare superfluo sottolineare che ogni possibile contenimento dei costi è fondamentale per sostenere soprattutto l’attività dei cosiddetti “Team satelliti”, indispensabili per garantire il proseguimento dell’attività sportiva.

Classe GP2
L’attuale regolamento tecnico appare ampiamente incompleto, così come non sono chiari i tempi di attuazione. La Federazione italiana si riserva di presentare una proposta alternativa, sia per ottenere una riduzione dei costi, sia per dare contemporaneamente vita ad un percorso formativo, strutturato in modo particolare sui piloti più giovani.

Si ritiene inoltre necessario limitare l’attività di questa classe alle sole gare in Europa, così come per la classe 125.

Classe 125
Viene giudicata indispensabile l’introduzione di limitazioni certe, sia per i costi di acquisto e gestione dei mezzi, sia per quelli di gestione in pista
.

via | Federmoto

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