Home Il “dottor” Rossi fa la diagnosi alla MotoGP ed elogia la SBK e i suoi piloti

Il “dottor” Rossi fa la diagnosi alla MotoGP ed elogia la SBK e i suoi piloti

Da un dottore ci si aspetta la diagnosi e poi, se possibile, anche la terapia per curare la malattia. Se la malattia c’è. E il dottor Valentino Rossi, dall’alto della sua ottava laurea iridata, stavolta di diagnosi ne fa addirittura due. La prima riguarda la MotoGp: “Con le 1000 era diverso, da quando c’è la

Da un dottore ci si aspetta la diagnosi e poi, se possibile, anche la terapia per curare la malattia. Se la malattia c’è. E il dottor Valentino Rossi, dall’alto della sua ottava laurea iridata, stavolta di diagnosi ne fa addirittura due.

La prima riguarda la MotoGp: “Con le 1000 era diverso, da quando c’è la 800 è più noiosa, quasi ai limiti della F 1. Bisognerebbe limitare l’elettronica”.

Allora non era tutto oro quello che luccicava. Si apre il dibattito. Finalmente si mette il dito sulla piaga e si comincia ad analizzare la realtà per quella che è, con una MotoGp ad esclusivo uso e consumo di chi la gestisce e la comanda a bacchetta: la Dorna.

Che fa e disfa in funzione di un unico obbiettivo: il (proprio) business. La competizione? Lo spettacolo? Il pubblico? Chissenefrega. Si è puntato tutto sul personaggio/show. Per ora la barca va. Anche se imbarca acqua. E il futuro, complice anche la incombente crisi finanziaria ed economica, non è per niente roseo.

La seconda considerazione di Valentino riguarda la Superbike: “Ho provato la VTR a Suzuka, quando ero ancora in Honda, e mi sono divertito come un pazzo. C’è meno motore rispetto alle MotoGp, ma non c’è l’elettronica, sono moto da uomini veri”.

Ah, e pensare che i vari Bayliss, Biaggi, Corser, Haga e compagni della SBK venivano etichettati come comprimari o … pensionati. Piloti di serie B. E le moto, mezzi da gita domenicale.

I cosiddetti grandi media dedicano a questo campionato iridato con dentro le più grandi case del mondo, meno di niente. Vergogna!

Adesso Rossi, con la verve e l’originalità che lo contraddistingue, rende il giusto merito alla SBK e ai suoi protagonisti.

Bene. Meglio tardi che mai. A onor del vero non abbiamo mai pensato di essere soli o … male accompagnati nel valutare la SBK un campionato spettacolare e qualificato, complementare, non sostitutivo della MotoGp.

Domanda maliziosa: non è che Valentino si sta preparando al futuro e medita il … “gran” salto?

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