Home Test Keeway Outlook 151 – 3a e ultima parte: colpa dei cinesi?

Test Keeway Outlook 151 – 3a e ultima parte: colpa dei cinesi?

Prova Keeway Outlook cap.3, tocca a me come anticipato dal nostro Gianluca. Come dite, sono stato lento? Si vero, ma non per scelte mie perché la prova ha avuto qualche problemino, e prima di scrivervi abbiamo voluto andarci a fondo come sempre si fa in questi casi. Ma andiamo con ordine, perché chi scrive non


Prova Keeway Outlook cap.3, tocca a me come anticipato dal nostro Gianluca. Come dite, sono stato lento? Si vero, ma non per scelte mie perché la prova ha avuto qualche problemino, e prima di scrivervi abbiamo voluto andarci a fondo come sempre si fa in questi casi.

Ma andiamo con ordine, perché chi scrive non ama molto gli scooter – pur confermandone la loro comodità pari a quella di avere chi fa il lavoro per te – e tanto meno ben vede i prodotti cinesi. Ovvio a questo punto che una prova di questo nuovo scooterone cinese non potesse che trovarmi entusiasta: solo chi prova può rafforzare – ma anche cambiare – le proprie idee.

Il risultato? Io le mie convinzioni in quanto agli scooter ed alle moto “made in China” non le ho cambiate molto, ma qualcosa di interessante lo ho ricavato lo stesso: il Keeway costa decisamente poco e male non va. Anzi.

Test Keewway Outlook 151
Test Keewway Outlook 151
Test Keeway Outlook 151


Esteticamente è plasticoso come tutti gli scooter e la linea non dice niente di nuovo, ma questo vale per il 99% degli scooter. Certo alcuni materiali ricordano quelli dei giochi che si vincono al Luna Park ma questo non toglie che le carene ci siano e svolgano il loro lavoro. E la linea “Sh inspired” in certi punti convince quasi di più dell’originale.

Tutto è decisamente cheap – e visto il prezzo non mi sarei aspettato l’inverso – ma in fondo quello che molti concorrenti fanno è di nascondere un po’ meglio le loro economie di scala, che nell’Outlook invece sono tutte lì sotto il naso. Ma ci sono anche cose interessanti come il freno a disco posteriore – che tende un poco al bloccaggio però – o l’antifurto di serie con sirena.

O ancora il curioso sistema di “accensione con telecomando” anche se in una settimana non son riuscito a capirne il funzionamento se non la pericolosità di poterlo accendere da lontano sul cavalletto o senza schiave (salvo poi non poterlo più spegnere se non unicamente con lo stesso pulsante – e se si scarica il telecomando?).

Insomma il Keeway dimostra tutta la voglia di fare del popolo cinese ma allo stesso tempo anche la loro “approssimazione”: invece di quel telecomando indemoniato avrei preferito mi regalassero una catena con lucchetto o plastiche più rifinite o ancora un vano sotto sella capace di far entrare almeno un casco.

Ma forse più di tutto avrei preferito che magari gli sfoghi dell’aria del radiatore inserito nello scudo non arrivassero esattamente sulle mie rotule: piacevole di questi giorni, meno se siete al mare.

Sul come va non dirò invece molto: il motore ha prestazioni oneste (diciamo va come un 125 di un marchio con un Ala) e la trasmissione nei pochi chilometri del testo non ha mostrato pecche a parte una certa rumorosità della campana frizione.

Un po’ la stessa sinfonia che si sente nel capitolo sospensioni: l’Outlook è molto stabile pur senza essere mai pesante, e le sospensioni mostrano la corda solo sul pavè – specie in accelllerazione – mentre si comportano bene sulle singole asperità: segno che l’idraulica è quello che è, e fatica a lavorare sugli avvallamenti in sequenza.

Tutto questo non evita al Keeway di fare pur sempre il suo lavoro – e ad un prezzo da 50ino modaiolo – anche se, sarà il destino o sarà quel che sarà, come anticipato in apertura la mia prova ha subito un brusco stop, perchè come potete vedere dalle foto a corredo del post la terza mattina di utilizzo mi sono ritrovato ad attendermi insieme allo scooter una bella chiazza di liquido sospetto.

E appurato che nessun cane avesse dedicato troppe attenzioni al Keeway ho ben velocemente constatato che quel simpatico liquido sotto lo scooter era benzina. Benzina che gocciolava da sotto la pedana, anche piuttosto copiosamente se si inclinava lo scooter.

A quel punto, aumentato anche un certo ingolfamento dello stesso che faticava ad avviarsi senza dare molto gas, abbiamo detto stop alla prova e richiamato i ragazzi di Keeway Italia che hanno ripreso il mezzo per appurarne le cause.

Che a quanto pare sono piuttosto semplici – anche se questo non giustifica molto la cosa – in quanto tutto sembra sia da imputare ad un filtro della benzina mancante. Come riporta testualmente la mail di spiegazioni da loro stessi fornitaci: “dopo una attenta analisi sulle cause della perdita della benzina sono arrivato ad un conclusione la quale dovrebbe essere (il condizione per correttezza è d’obbligo) la causa dell’inconveniente avuto da motoblog.

Il veicolo provato, facendo parte della prima mandata di arrivi, era privo del filtro benzina. Questo filtro occorre per fermare tutte quelle impurità non liquide le quali potrebbero in qualche modo influire sul corretto funzionamento del carburatore.

Nel carburatore, infatti, ho rilevato micro tracce di sporco sullo spillo del galleggiante e del getto del massimo le quali hanno impedito un corretto funzionamento del carburatore causando, come si dice in gergo, “un troppo pieno” e facendo fuoriuscire la benzina dalla vaschetta del carburatore.

Tutte queste impurità dovrebbero aver determinato anche l’eccessivo consumo di carburante rilevato dal vostro Gianluca Valsecchi ma questo mi rimane difficile da verificare sino in fondo in quanto sono privo di banco prova.

Ti allego alcune foto anche se è difficile mettere in risalto ciò che volevo ma si nota in ogni caso che inizialmente il veicolo era privo del filtro mentre dopo questo è stato montato così come su tutti i veicoli che arrivano presso iconcessionari da un bel pò di tempo ormai a questa parte.

E non a caso il secondo problema riscontrato prima ancora dell’ingolfamento era il consumo quasi spropositato manifestato dal nostro Outlook. Tutte cause che pare – il condizionale è d’obbligo anche per noi – fossero dovute all’assenza di questo filtrino. Tutta colpa dei cinesi quindi? (come ho ironicamente scritto nel titolo). La mia risposta è si.

E questo non vuol dire che non dovrete comprare un Outlook 151, anzi, se volete spendere poco e avere due anni di garanzia, ve ne fregate delle mode e siete disposti a passare sopra ad una qualità non propriamente teutonica (o giapponese…) questo scooter farà esattamente lo stesso lavoro di un qualsiasi altro scooter (ma l’affidabilità è tutta da dimostrare, e non partiamo benissimo), ma l’importante è che siate perfettamente consci di quello che state facendo.

E io lo sono, e oltretutto non ho mai avuto scooteroni…


Test Keeway Outlook 151

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