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Motoblogger: Brutti incontri in riva al lago!

Ancora un post di giorgiogasss che potrebbe andare oltre il MotoBlogger per l’Estate 2008… cosa ne dite? Riposo infrasettimanale. Per chi è abituato a lavorare dal lunedì al venerdì si tratta di un’entità sconosciuta ma chi invece è impiegato nel commercio, ma anche in tanti altri settori, sa bene di cosa sto parlando. Domani non


Ancora un post di giorgiogasss che potrebbe andare oltre il MotoBlogger per l’Estate 2008… cosa ne dite?

Riposo infrasettimanale. Per chi è abituato a lavorare dal lunedì al venerdì si tratta di un’entità sconosciuta ma chi invece è impiegato nel commercio, ma anche in tanti altri settori, sa bene di cosa sto parlando. Domani non si lavora e finalmente, dopo settimane di pioggia primaverile (ma la primavera una volta non era la stagione del risveglio della natura, dei fiori che sbocciano e dei colori?), pare che l’anticiclone delle Azzorre abbia deciso di fare il proprio dovere!

Le previsioni meteo, croce e delizia dei motociclisti, danno sole splendente e temperature in aumento: quanto basta per organizzare una bella gita al lago. La sera si prepara lo zaino col telo, la crema abbronzante e la rivista di moto, domani mattina penseremo ai panini ed alle bibite; la moto è pronta da settimane dato che il tempo inclemente mi ha permesso di pulirla e ripulirla fino a consumarla.

Sveglia ore 7.00, apro le persiane ma già filtrano dalle feritoie la luce ed i colori del primo giorno di sole dopo tanta pioggia: uno spettacolo fantastico. Colazione, costume, casco in testa ben allacciato e si parte: destinazione Mandello del Lario.

Giorgiogasss in Raptor

Per chi abita in provincia di Milano la soluzione ottimale sarebbe imboccare la superstrada che ti porta a Lecco e da lì in 10 minuti si giunge alla meta, ma a giorgiogasss le cose facili non piacciono, quindi si fa il giro largo: si parte alla volta di Como, sponda ovest su su fino a Sorico e poi giù giù sulla costa orientale fino a destinazione.

Un susseguirsi di curve medio-lente ma molto belle da raccordare, la moto che danza felice, poco traffico, lo spettacolo unico dei paesaggi del Lario, il Paradiso! La giornata in spiaggia passa velocemente ed arriva l’ora del rientro: mi rivesto, salgo sulla moto bollente, accendo il motore e, complici le scottature e gli arrossamenti uniformemente distribuiti sul corpo, decido di tornare a casa molto tranquillo.

Parto subito perché mi hanno spiegato che, grazie alle nuove benzine che inquinano meno ma se le respiri ti viene il cancro… non serve più scaldare la moto prima di muoversi, imbocco la superstrada, un po’ di zigzag per far entrare le gomme in temperatura e via verso casa.

Sono felice: stamattina ho fatto quattro pieghe e ho dato un po’ di gasss, il sole l’ho preso e domani avrò un bel colorito che non guasta quando ti guardi allo specchio e lavori in mezzo alla gente, cosa desiderare ancora? Guido tranquillo, 70/80 kmh anche se la strada permetterebbe di più, adesso mi bastano, sto bene.

Nonostante la bassa velocità supero una macchina, due, un camion, un altro, adesso c’è più traffico perché la gente torna dal lavoro (tranne giorgiogasss…); vedo un altro camion in lontananza, decido di aumentare un po’ la velocità e di superarlo in quel curvone a destra: lo affianco, è lungo il bestione, un autoarticolato. Sono a metà, ormai è quasi fatta ma che succede?

Il bestione allarga verso sinistra, ancora, ancora, sempre di più, sta invadendo la mia corsia e io sono di fianco a lui, a metà, non
mi lascia spazio, mi sta chiudendo verso il new-jersey!!! E’ questione di attimi, non posso dare gasss e superarlo, non posso spostarmi a sinistra verso il muretto perché ormai è a pochi cm dal manubrio, posso solo aggrapparmi ai freni con tutta la forza che ho in corpo e così faccio. Ah, posso anche pregare Dio!

Le sue ruote grandi sono a pochi centimetri da me e, da vicino, sono veramente grandi! Freno come non ho mai frenato, con tutti e due i freni come non ho mai fatto, la moto si scompone dietro appena la ruota posteriore si blocca; fortunatamente non si blocca la ruota anteriore.

Il bestione continua a tirare verso sinistra e quasi striscia contro il cemento, io riesco a rallentare quanto basta per evitare di finire stritolato tra le sue ruote e la barriera! Riprendo il fiato, lo affianco, a gesti gli chiedo spiegazioni cominciando a mandarlo a.. quel paese quand’ecco che appare il gesto magico: il braccio alzato che ti chiede scusa COL SORRISO SULLE LABBRA come a dire: “Che vuoi che sia? Non è successo niente!”.

Ragazzi, mi basta. Mi fermo, non mi vergogno a dire che questa volta ho avuto davvero paura! Resto fermo cinque, dieci minuti cercando di ritrovare la tranquillità necessaria, ma faccio fatica. Questa volta è andata bene. A me. A quanti invece è andata male per le altrui distrazioni, disattenzioni o menefreghismi vari?

Scritto da giorgiogasss

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