Home Revisioni: IMCO per l’esclusione delle moto dal nuovo regolamento UE

Revisioni: IMCO per l’esclusione delle moto dal nuovo regolamento UE

La Commissione per il Mercato Interno e Protezione dei Consumatori del Parlamento Europeo sposa le tesi delle associazioni motociclistiche sulla delicata questione dell’introduzone di un sistema unico di revisioni su scala continentale.

Un paio di settimane fa avevamo parlato del nuovo pacchetto di provvedimenti denominato RWT (Road Worthiness Testing), attualmente in discussione presso la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo (TRAN), che punta ad ‘armonizzare’ il sistema dei controlli tecnici periodici per i veicoli circolanti in tutti i paesi della UE.

In quell’occasione, su segnalazione della FEMA (Federazione delle Associazioni di Motociclisti Europee), oltre a esporre le palesi incongruenze e illogicità della regolamentazione, avevamo anche evidenziato l’attività lobbystica di alcune grosse aziende operanti nel settore che puntavano a far passare l’idea che la maggior sicurezza dei motociclisti europei sarebbe da relazionare direttamente alla frequenza dei controlli periodici – le ‘revisioni’ – un principio che la FEMA ha seccamente e fermamente smentito sulla base di dati statistici indipendenti (che dimostrano invece che il guasto tecnico non è quasi mai causa diretta degli incidenti in moto).

L’ultimo aggiornamento sulla vicenda riguarda la Commissione per il Mercato Interno e Protezione dei Consumatori (IMCO) del Parlamento Europeo, che ha espresso il suo importante parere sulla vertenza. Facendo proprie in pratica tutte le obiezioni della FEMA, IMCO non solo ha proposto di trasformare la regolamentazione in una semplice direttiva, ma anche di escludere completamente cicli e motocicli dal testo del nuovo regolamento e di rigettare qualunque statistica che tenda a mettere in relazione la frequenza delle revisioni con i dati sugli incidenti motociclistici.

IMCO ha dichiarato di non aver trovato nessuna ricerca ‘indipendente’ (puntualizzazione necessaria, visto che 2 reports su 3 di quelli esaminati erano forniti da DEKRA, noto colosso tedesco del settore) che giustificasse il bisogno di armonizzare il sistema dei controlli tecnici periodici su scala europea per i veicoli a due ruote.

La FEMA ha sempre sostenuto che la misura in discussione al TRAN è del tutto sproporzionata rispetto alle reali dimensioni del problema (in tutti gli studi ‘neutrali’ è risultato che meno dell’1% degli incidenti sono causati da problemi tecnici, mentre i fattori umani e infrastrutturali sono responsabili rispettivamente per il 50% e il 7%), senza contare che le questioni riguardanti la sicurezza stradale in Europa variano da paese a paese sulla base di fattori culturali, economici, geografici e sociali.

FEMA ritiene che l’armonizzazione sarebbe giustificata solo se fornisse un ‘valore aggiunto‘ per i cittadini, e su questa base ha incassato l’autorevole sostegno dell’IMCO. Senza mettere in discussione l’intenzione del TRAN di migliorare la sicurezza stradale, la FEMA comunque sottolinea che l’inclusione di cicli e motocilci nella nuova legislazione servirebbe solo a far espandere il business dell’ “Industria delle Revisioni”. La commissione TRAN voterà sul testo finale il prossimo 30 Maggio.

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