Home Checa perde la faccia, Lanzi ringrazia, Haga risorge, Bayliss in vetta e i due Max…

Checa perde la faccia, Lanzi ringrazia, Haga risorge, Bayliss in vetta e i due Max…

Belle rimonte e bei sorpassi ieri nel terzo round del Mondiale SBK a Valencia. Ma non si vorrebbe mai assistere nel motociclismo a scene come quella dell’ultima curva di gara 1 dove un pilota pur di vincere perde lucidità e il senso della “misura” investendo e atterrando l’avversario lanciato verso il trionfo. Peggio ancora se


Belle rimonte e bei sorpassi ieri nel terzo round del Mondiale SBK a Valencia. Ma non si vorrebbe mai assistere nel motociclismo a scene come quella dell’ultima curva di gara 1 dove un pilota pur di vincere perde lucidità e il senso della “misura” investendo e atterrando l’avversario lanciato verso il trionfo.

Peggio ancora se quel pilota risponde al nome di Carlos Checa, veterano e gentleman di alto livello della MotoGp e della Sbk, e addirittura, dopo il “casino” combinato per se stesso e per Neukirchner (grande pilota, ma trasferta spagnola gettata via e frattura della clavicola sinistra) scagiona se stesso responsabile solo di eccessiva di foga per – parole del campione spagnolo – la “gran voglia di vittoria”.

Come non rendersi conto dell’adrenalina che in certi frangenti, in un indiavolato e avvincente rusch finale, può trascinare anche un campione consumato a tentare la staccata impossibile? Non ci associamo a chi adesso grida allo scandalo (il motociclismo resta sport rischioso e duro) e butta la croce addosso al portacolori della Honda. Ma quello dello spagnolo (comunque autore di due prestazioni maiuscole) è stato un errore, un grave errore e come tale va segnalato e stigmatizzato.

Serva da lezione a Carlos (e non solo a lui) che ieri, oltre ad aver arrecato gran danno a Max el suo Team e alla Suzuki, ha perso lui stesso punti preziosi e soprattutto ha perso la faccia da “saggio” cui teneva, sembra, più che al titolo iridato. Tant’è. Al di là di tutto, fra alti e bassi, il terzo round a Valencia dimostra che il mondiale Sbk 2008 gode di buona salute. Non ha ancora trovato un proprio “ritmo” ma non mancano certo i motivi che lo rendono ricco di valori tecnici e agonistici. Si profila uno scontro fra giganti: con i rookies decisi a scalzare i “miti”.

E quattro vincitori diversi ( Bayliss, Nieto, Lanzi, Haga) e tre Marche diverse (Ducati 4 vittorie, Suzuki 1, Yamaha 1, con Honda – oltre Yamaha – in grande recupero e Kawasaki che ci prova) nelle sei manches fin qui disputate dimostrano che il Campionato non ha assunto una precisa fisionomia. I giochi sono completamente aperti. Non c’è una Marca dominante e non c’è un pilota (neanche Bayliss, anzi!) in grado di prendere il largo.

A differenza di quanto paventato, non ci sono favoriti a tavolino, da “regolamento”: non dominano né le bicilindriche Made in Italy ma nemmeno le quattro cilindri Giap. A dirla tutta sono queste ultime a dimostrare (e confermare) che gli Hp e le velocità di punta (Suzuki, Yamaha, Honda impressionanti!) non sono mai inutili… Ieri è finito anche il tormentone del regolamento “porcellum”: scongiurato il pericolo del peso extra per la Ducati!. E comunque in vetta alla classifica iridata c’è il bicilindrico italiano dell’ inossidabile Bayliss che anche a Valencia (rilassato?) porta a se stesso e alla Ducati un gran bel bottino.

I 128 punti che permettono a Troy Bayliss di guidare la classifica iridata provvisoria sono il frutto del “passo” martellante dell’asso australiano (con il primo acuto in gara uno nell’apertura a Losail, con la mirabile doppietta nella seconda tappa a Phillip Island e con la doppia piazza d’onore in terra di Spagna) ma anche di “circostanze sfavorevoli” che hanno determinato rallentamento nell’azione degli avversari quando non l’hanno stroncata come è capitato ieri per esempio a Neukirchner e allo stesso Checa.

Max Biaggi, ieri stoico in entrambe le manches per la ferita alla mano sinistra (il pilota romano ha rettificato la sua dichiarazione a caldo sui due dritti in gara1 causati, ha poi precisato Max “perchè in scalata non riuscivo a tirare la frizione velocemente ed ero sempre in ritardo”) ha fotografato la situazione: “Abbiamo delle gran moto, ma adesso la Ducati deve darci qualcosa di più, se no le quattro cilindri presto ci sverniciano”. Il commento è tutto qui. Il resto è cronaca…

Ultime notizie su Varie

Varie

Tutto su Varie →