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Allarme! Calano i telespettatori della MotoGP. Perché?

Non è allarme rosso. Ma allarme è. La MotoGP in Italia perde telespettatori. Non è un tonfo. Il numero di chi segue le dirette su Italia 1 resta elevato, di tutto rispetto. Molto competitivo anche se paragonato agli altri sport principali quali calcio, Formula uno, ciclismo, basket. A preoccupare è la tendenza, soprattutto per il

Non è allarme rosso. Ma allarme è. La MotoGP in Italia perde telespettatori. Non è un tonfo. Il numero di chi segue le dirette su Italia 1 resta elevato, di tutto rispetto. Molto competitivo anche se paragonato agli altri sport principali quali calcio, Formula uno, ciclismo, basket.

A preoccupare è la tendenza, soprattutto per il rischio di forfait di alcuni sponsor che, non a torto dal loro punto di vista, guardano solo al business. E, si sa, senza grandi sponsor non c’è grande sport. Senza grandi sponsor oggi non può esserci grande motociclismo. La tendenza, dicevamo. Che è negativa: c’è stata meno gente davanti alla tv per la seconda tappa di Jerez rispetto all’apertura in notturna del mondiale di Losail. E soprattutto meno telespettatori per Jerez 2008 rispetto a Jerez 2007.

Lasciamo parlare i numeri: MotoGp a Jerez con il trionfo di Pedrosa, il ritorno di Rossi, la conferma ai vertici di Lorenzo, il passo falso di Stoner. La corsa spagnola ha avuto 6 milioni 568 mila telespettatori, con uno share del 40,64% sul target commerciale. E un picco d’ascolti alle ore 14.22 di 6.925.000 telespettatori. Restano bei numeri ma con un calo molto pesante (due milioni di telespettatori in meno! Perdita di 4 punti di share!) rispetto alla gara di Jerez del 25 marzo 2007 che portò davanti alla tv 8.408.000 persone (share del 44,05% ).

Ma anche una diminuzione di “soli” 200 mila telespettatori rispetto alla prima corsa in Qatar (6 milioni 766 mila telespettatori, con un “basso” share (causato dall’ora notturna anomala per le corse) del 27,54% che però supera grandi appuntamenti televisivi quali la serie Dr House su Canale 5 (25,11% con 5 milioni 647 mila telespettatori) e pure il replay de Il Commissario Montalbano su Rai 1 (25,01 con 5 milioni 750 telespettatori). In sintesi: il motomondiale in tv piace sempre molto ma piace sempre meno.

Perché? Gare meno combattute e avvincenti? Il ko di Rossi a Losail e il dominio di Stoner in Qatar hanno allontanato i telespettatori dal secondo appuntamento di Jerez? La difficoltà del grande pubblico di interpretare la querelle sulle gomme e sull’elettronica? La griglia di partenza sguarnita con soli 18 piloti al via? La “faziosità” dei commentatori di Italia 1 ha deluso e stancato molti appassionati? O cos’altro? La discussione è aperta. Un fatto è certo.

A Jerez le carte si sono sparigliate. L’interesse si è riacceso. L’attesa è tornata allo zenith. Vedremo che succede in Portogallo, all’Estoril. Attenzione, però. Il calo dei telespettatori non va drammatizzato ma neppure sottovalutato. Potrebbe essere il segnale di una crisi latente. Cui va data risposta. Vale l’antico adagio: chiudere la stalla prima che i buoi scappino. Cioè rendere le corse tecnicamente e agonisticamente valide e spettacolari prima che il telespettatore abdichi. Guai tornare indietro.

Agli aficionados “puri”, ai pochi ma buoni. Il grande motociclismo ha bisogno del grande pubblico. Senza (valida) diretta tv addio al grande pubblico. E addio al grande motociclismo.

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