Home Romagnoli parla del “suo” Lorenzo: “è già a livello di Pedrosa”

Romagnoli parla del “suo” Lorenzo: “è già a livello di Pedrosa”

C’è chi nel mondo delle gare ne vede tante, perchè dentro l’ambiente da tanti anni e magari forte del suo ruolo molto vicino ai piloti. Daniele Romagnoli è uno di questi, in forze nel team Fiat Yamaha MotoGP in qualità di capotecnico, dalla sua posizione privilegiata può scoprire i piloti in ogni loro sfumatura. E

C’è chi nel mondo delle gare ne vede tante, perchè dentro l’ambiente da tanti anni e magari forte del suo ruolo molto vicino ai piloti. Daniele Romagnoli è uno di questi, in forze nel team Fiat Yamaha MotoGP in qualità di capotecnico, dalla sua posizione privilegiata può scoprire i piloti in ogni loro sfumatura.

E per Romagnoli quest’anno il salto è stato di quelli importanti: da Colin Edwards a team manager di Jorge Lorenzo, il giovane e ben più che talentuoso pilota spognolo che – chissà – in fondo potrebbe essere il futuro della Yamaha.

E visto che nel box di “Por Fuera” sarà lui a coordinare il lavoro di tutto lo staff, a lui spetta anche il compito di “traghettare” al debutto in MotoGP il due volte campione del mondo della duemmezzo, che nei primi test ha già dimostrato di saper andare fortissimo anche con le maxi.

Primi test che sono serviti ai due per conoscersi, e dopo i quali Romagnoli si è già fatto un idea precisa della spagnolo. Eccola direttamente dalla sua voce.

Come commenti i progressi fatti finora da Jorge nelle prime tre sessioni di test a cui ha partecipato? È andata meglio di quanto vi aspettavate?
I miglioramenti ottenuti in soltanto tre test sono notevoli: inizialmente ci siamo concentrati soltanto sulla posizione di guida; Jorge era abituato ad una posizione completamente diversa dall’impostazione della nostra M1 che è molto caricata sull’avantreno rispetto una 250, poi passo dopo passo sono iniziati cambiamenti sul set-up di base della nostra moto spaziando dalle geometrie, sospensioni e moltissimo sull’elettronica. In particolare, siamo intervenuti sul freno motore riducendolo moltissimo. Già dal primo test a Valencia Jorge ci aveva fatto una buonissima impressione girando con tempi in linea con quelli registrati in gara. Abbiamo continuato anche a Sepang con lo stesso ritmo, ma la grande sorpresa è stata ai test di Jerez, dove ha girato costantemente con i tempi dei migliori riuscendo ad ottenere la migliore prestazione con gomme da gara, solamente di un decimo di secondo più lenta di Pedrosa che è stato il più veloce. Inoltre, sempre a Jerez, una nota decisamente positiva è arrivata dalla prima simulazione di gara di Jorge, che è stata addirittura più veloce del vincitore di diversi secondi sulla distanza”.

Quali sono le sue qualità migliori come pilota e le aree fondamentali in cui deve concentrarsi e migliorare ora che gareggerà con una 800cc a quattro tempi?
La migliore qualità Jorge la esprime nella sua fluidità e “pulizia” di guida, che gli permettono di ottenere una elevata velocità di percorrenza nelle curve veloci. Attualmente, con i motori 800cc, questo aspetto è ancora più importante e Jorge ha dimostrato una grande costanza di rendimento ad ogni uscita in pista: una volta raggiunta una certa prestazione, riesce a mantenere il tempo sul giro con una variazione di pochi decimi di secondo! Tuttavia, essendo ancora un novizio in MotoGP, alcune fasi andranno migliorate, come le brusche frenate. Dovrà cercare di ritardare di più la frenata, ma questo aspetto è abbastanza normale, considerando il fatto che proviene dalla 250, meno veloce in rettilineo, e dovrà al tempo stesso abituarsi ad utilizzare i freni in carbonio”.

Sono stati effettuati diversi cambiamenti all’interno del Team e in modo specifico dalla tua parte dei box. Puoi dirci come si è adattato il Team a questi cambiamenti e quali sono i rapporti nel ‘nuovo’ team?
I cambiamenti effettuati nel nostro team non hanno destato alcun problema. Chiaramente, per ottenere il massimo del rendimento ed avere quindi un perfetto affiatamento tra i nostri tecnici e meccanici, sarà necessaria ancora qualche sessione di test ma le scelte del nuovo personale sono state orientate su tecnici conosciuti e di grande esperienza che hanno avuto occasione di lavorare già con diversi team e quindi in grado di ben amalgamarsi con il resto della squadra, incluso anche il gruppo di Valentino Rossi”.

Qual è il tuo compito specifico all’interno del Team, come Team Manager?
Il mio ruolo specifico come Team Manager è quello di programmare e coordinare al meglio tutto il lavoro svolto in pista: tutto il necessario deve essere sempre presente e dobbiamo sempre essere in grado di reagire a qualsiasi richiesta e difficoltà. I tecnici devono svolgere il proprio lavoro concentrandosi esclusivamente su questioni tecniche, lasciando a me e ai miei collaboratori la questione organizzativa. Inoltre, un aspetto molto importante è quello di creare una bellissima atmosfera di lavoro attorno al pilota: è importante che il pilota si senta a proprio agio e capisca che la squadra farà di tutto per renderlo veloce e vincente! Abbiamo personale che viene da tutte le parti del mondo, ma la lingua parlata nel box è quella delle corse!”.

Quale credi possa essere l’obiettivo realistico per Jorge al suo primo anno in MotoGP?
Naturalmente, essendo il primo anno di Jorge in MotoGP, lo dedicheremo soprattutto all’apprendimento. Per essere costantemente veloci su tutte le piste è necessaria una notevole conoscenza tecnica della moto, quindi l’obiettivo è quello di prepararlo al meglio per la stagione successiva. Jorge non ha bisogno di grandi presentazioni: ha già vinto due volte il campionato del mondo 250cc e in questi primi test ha già dimostrato di essere veloce. Mi auguro di vederlo sul podio già quest’anno, in qualche occasione!”.

via | GP One

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